Login Registrati

Il Parroco dellaParrocchia diMoretta Header

Dpcm n°1 sul servizio per gli operatori pastorali (per sorridere seriamente)

Vista la Legge di servizio n° 1 (Mc 10,35-45).

Visto il decreto-comandamento Sinai, n°1, par.2 recante «non avrai altro Dio all’infuori di me», portato a compimento dalla legge «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi»; (Gv.15,1-17)

Vista l’esortazione del Maestro Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altripubblicata nel Giovedì Santo del 33 d.C. (Gv 13,14);

Visto il decreto del Divino Maestro «Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”» (Lc 17,5.10);

Visto l’ordinanza del Ministro della Salute dei Cristiani, Maria Immacolata, recante «Ulteriori disposizioni all’umiltà» del decreto Magnificat «Ha guardato l'umiltà della sua serva» (Luca 1,48);

Viste le linee guida dettate nell’ultima assemblea interparrocchiale in cascina san Giovanni in data 27 settembre 2020;

Visto il cammino intrapreso sulla AUTENTICITA’ lo scorso anno pastorale 2019-2020;

Visto che siamo insieme già da un anno e di cose ne abbiamo già fatte e rifatte nonostante le restrizioni imposte dalla Pandemia COVID 19;

Visto che, a volte facciamo ancora finta di non capire e prendiamo le esortazioni del parroco come un rimprovero ;

Decreta:

Art.1

Misure urgenti di contenimento del proprio IO sull’intero territorio parrocchiale

Non sono essenziale ma utile. Il mondo va avanti anche senza di me. Le cose, se fatte insieme agli altri riescono meglio, perché creo comunione. Sono custode e non padrone delle cose. Faccio sempre un passo indietro ed attendo che siano gli altri a proporsi prima di me. Quando agisco nel servizio il mio pensiero dev’essere solo uno: lo sto facendo a nome di tutta la comunità, lo sto facendo agli altri e lo sto facendo per Dio. L’umiltà deve essere alla base dell’opera che compio.

Art. 2

Misure di informazione biblica e formazione nella preghiera e carità

Tutto quello che faccio deve ‘parlare’ di carità e partire da un cuore che ama, come mi chiede Gesù. Nella Parola di Dio trovo la ragione del mio servizio e nella preghiera la forza spirituale per non perdermi d’animo.

Art. 3

Disposizione d’animo all’ascolto e quindi all’obbedienza

Non sono qui per comandare e quindi: faccio ciò che mi vien chiesto e non di testa mia. Mi confronto con chi di dovere, prima di agire. Sto attento a non offendere alcuno con il mio modo di agire o parlare. Obbedire significa anche fare qualcosa che non mi piace necessariamente; quindi non mi tiro indietro anche da quei lavori che sono più umili o umilianti.

Art. 4

Limitazioni alle gratificazioni personali ed ai ringraziamenti

Non presto il mio servizio in parrocchia perché devo in qualche modo realizzarmi nella vita che mi ha privato di qualcosa o perché debba sentirmi importante. Sei già importante per Gesù! Questo basta. Non aspettarsi dal parroco o da chicchessia, necessariamente, il ‘grazie’ o alcuna compiacenza. Bene se comunque arriva qualche volta.

Art. 5

Indossare sempre dispositivi di protezione dal contagio per sé ma soprattutto per gli altri.

Lasciare a casa le proprie problematiche per non riversarle inopportunamente sugli altri che non c’entrano nulla con le ferite personali. Oppure, meglio, trovare qualcuno con cui condividerle senza vergogna (parroco, amica/o, catechista etc.). Siamo qui per crescere insieme.

Restano pertanto sospese, nella speranza-attesa che siano presto debellate:

-chiusure all’altro e antagonismi;
-fazioni e gruppetti dall’inclinazione conventicola;
-musoni e occhiatacce varie;
-critiche e pettegolezzi.  

prima di Servire gli altri:

DPCM (Devo Prima Cambiare Me)
DPCM (Devo Prima Celebrare Messa)
DPCM (Devo Portare Carità/Misericordia)
DPCM (Dono Per Cogliere Meglio)
DPCM (Divento Piccolo Come Maria)…
DPCM… (Davvero Potremo Crescere Meravigliosamente)

dalla scrivania disordinata del mio studio
Moretta, 20 ottobre 2020
Vostro don Gianluigi