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Dal 10 al 16 agosto ho partecipato alla settimana di Confronto dell’MGS (Movimento Giovanile Salesiano), che si è svolta a Torino e al Colle Don Bosco. Insieme a me c’erano altri cinquemila giovani provenienti da tutta Italia e da circa cinquanta Stati del mondo.

 Come riconoscerci in tutto quel trambusto? C’erano quattro gruppi, contrassegnati ognuno da un colore. ROSSO: tutti quelli che parlano lo spagnolo, dall’America Latina alla Spagna al Messico (il gruppo più estroverso e socievole); BLU: i giovani dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta; VERDE: i ragazzi provenienti dalle altre Ispettorie italiane (Triveneto, Sicilia, Italia meridionale, Lombardia - Emilia Romagna, Italia centrale); GIALLO: i giovani provenienti dai diversi Stati del mondo (Africa, Corea, Stati Uniti, Giappone, Inghilterra, Francia). Insomma ovunque volgessi lo sguardo potevo sentire decine di lingue diverse, potevo vedere centinaia di persone diverse, ma anche in questa diversità qualcosa ci accomunava: la passione per Don Bosco. Eravamo giunti a Torino per festeggiare il suo compleanno, per condividere un giorno così speciale, e quando eravamo tutti insieme le differenze sparivano: non eravamo più ragazzi neri, bianchi, spagnoli, italiani, inglesi. Eravamo i giovani di Don Bosco. Ogni giorno al mattino ci recavamo al PalaRuffini, dove potevamo ballare, cantare, condividere la nostra felicità, ma anche ascoltare testimonianze importanti per essere, secondo il titolo del Confronto: LIKE Don Bosco, WITH the young, FOR the young!

È difficile descrivere il mare di emozioni che ho provato in quei giorni, è stato un alternarsi di felicità, stupore, risate, riflessione e anche qualche lacrima. Vedere così tanti giovani che credono nel messaggio di Don Bosco, che sono pronti ad affrontare un lungo viaggio per festeggiare il suo compleanno, che urlano a gran voce “Viva Don Bosco!”, mi ha riempito di stupore.

La testimonianza che mi ha colpito di più è stata quella di Don Angel Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, un uomo fantastico, pieno di vitalità e entusiasmo. Don Angel ha invitato i giovani a chiamare i salesiani, invitarli a stare con loro, a riscoprire la bellezza di giocare con i ragazzi, senza preoccuparsi di dar loro fastidio. Inoltre ci ha spronato ad essere protagonisti della nostra vita e, con le parole di Papa Francesco, ci ha detto di avere il coraggio di andare controcorrente, per essere un’alternativa in questo mondo così povero di speranza, per essere portatori di valori giusti. Essere LIKE Don Bosco significa avere Dio nel cuore, essere innamorati di Gesù Cristo, perché “per sognare devi amare Cristo”. Essere WITH the young significa per i salesiani avere a cuore il rapporto con i giovani, saperli ascoltare, accompagnare, amarli fino in fondo, perché la famiglia salesiana si costruisce con i giovani, non esiste senza. Essere FOR the young significa andare incontro a chi ha bisogno, soprattutto verso i ragazzi più poveri, per portare un messaggio di gioia e speranza.

La settimana di Confronto si è conclusa al Colle Don Bosco, con la Messa presieduta da Don Angel Artime, a cui hanno partecipato circa 10.000 giovani.

Tornare a casa dopo un’esperienza come questa è difficile, perché bisogna imparare a vivere nella quotidianità tutto quello che si è ascoltato. Don Bosco amava dire ai suoi giovani di non preoccuparsi per le difficoltà di ogni giorno, perché “un pezzo di paradiso aggiusta tutto”; io credo proprio di aver ricevuto un pezzo di paradiso durante questa settimana; per questo ringrazio Don Bosco, il Santo dei giovani, e tutti i ragazzi che hanno condiviso questa esperienza di pura gioia con me!

Francesca Lombardo

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