L'immagine del "Viandante sul mare di nebbia" ha aperto il ritiro di domenica 27 settembre, proposto da don Gianluigi e rivolto a tutti gli operatori pastorali delle tre parrocchie di Faule, Moretta e Polonghera.
Con l'opera di Friedrich il parroco ha invitato a gettare lo sguardo verso l'Infinito, come il protagonista del dipinto, e a tendere verso l'alto per essere veri collaboratori di Dio e cittadini del mondo.
L'incontro è entrato nel vivo con la lettura di alcuni brani tratti dalla lettera di San Paolo ai Corinzi e dal libro del Profeta Ezechiele, che hanno dato lo spunto per riflettere sull'immagine biblica delle pecore e dei pastori.
“Sia le guide che i fedeli necessitano di essere ripresi quando, sbagliando, si allontanano dalla via, ha spiegato don Gianluigi, ma al tempo stesso devono essere compresi nelle difficoltà sull'esempio di Cristo Buon Pastore”.
L'incontro si è poi sviluppato lungo le tre direttrici della liturgia, della carità e della catechesi.
Sul primo tema, il sacerdote ha invitato a dare spessore alla preghiera per essere così riconoscibili come Cristiani.
"Dare importanza alla liturgia, ha aggiunto, significa anche rispettare la casa di Dio con il silenzio e il decoro. Dio si rivela nel silenzio, solo se facciamo esperienza del silenzio possiamo incontrarlo. Con il comportamento che assumiamo, inoltre, diamo l’esempio per i più piccoli, per i nostri figli. Anche per questo siamo tenuti a mantenere un comportamento decoroso e a conservare con cura e ordine la casa di Dio di cui siamo custodi e non padroni".
Nell’ambito della riflessione sulla liturgia è stata sottolineata altresì la necessità di coltivare uno spirito di servizio, abbandonando la tentazione del protagonismo.
"Siamo chiamati a vivere la Messa, non a subirla, ha continuato don Gianluigi, per questo è importante dedicare del tempo alla preparazione delle letture, all'approfondimento liturgico e mistagogico che ci permette di crescere nella fede".
Il parroco ha poi auspicato la creazione di una comunità di carità, invitando ciascuno a coltivare una spiritualità fatta di apertura, di accoglienza e di condivisione, non relegata alle seppur utili e lodevoli iniziative caritative.
"Dobbiamo diventare testimoni di amore e non maestri, ha proseguito don Gianluigi parlando della catechesi, continuando il cammino di autenticità già iniziato lo scorso anno, siamo invitati a cercare la Verità e a custodirla per acquisire una fede adulta e ragionata".
L'incontro si è chiuso con un momento di condivisione a gruppi sugli argomenti oggetto dell’incontro e sulle proposte per il nuovo anno pastorale.
Con un’ultima immagine (raffigurante in primo piano due mani protese e sporche di terra), don Gianluigi ha rivelato il filo conduttore che guiderà il prossimo anno pastorale.
Come suggerito dal dipinto, le comunità saranno chiamate a confrontarsi sul tema dell’umiltà, che ispirerà tutti i momenti di catechesi e di formazione del nuovo calendario pastorale.