POLONGHERA – Dopo alcuni mesi dall’apertura del cantiere, domenica scorsa i fedeli di Polonghera sono finalmente tornati nella chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli, oggetto di un ambizioso progetto di restauro, voluto dal parroco don Gianluigi Marzo fin dal suo arrivo in Piemonte e sostenuto dai parrocchiani.
Il primo lotto di lavori ha riguardato la copertura dell’edificio, la cui struttura lignea principale, gravemente compromessa dalle infiltrazioni, necessitava di un urgente intervento di messa in sicurezza.
L’opera di manutenzione straordinaria ha comportato una spesa di circa 140.000 euro, di cui 50.000 coperti con le offerte della popolazione polongherese.
Al progetto hanno contribuito anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (con l’erogazione di 15.000 euro) e il Comune di Polonghera (che ha concesso 20.000 euro).
“Quando abbiamo concretizzato l’idea di rifare i tetti della chiesa, fa sapere con una nota il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici, non avevamo neanche la metà della somma necessaria. Dai mesi di ottobre e novembre 2019 sono iniziate ad arrivare le prime offerte dei parrocchiani di Polonghera. Possiamo dire che la maggior parte dei lavori è stata finanziata dalla popolazione”.
Nonostante le difficoltà collegate alla pandemia, il parroco don Gianluigi non ha mancato di aggiornare periodicamente la comunità sia in merito all’avanzamento dei lavori che alla necessaria copertura finanziaria.
“E’ stata importante l’opera di sensibilizzazione guidata da don Gianluigi che si è speso molto per coinvolgere i fedeli, prosegue la nota del Consiglio, ad un certo punto abbiamo pensato di non riuscire a farcela a livello economico ed invece grazie al suo impegno abbiamo raggiunto la cifra necessaria”.
Incaricata dell’intervento è stata la ditta Gerbaudo Costruzioni, che insieme a Valerio Correggia (che si è occupato delle lattonerie) ha lavorato con solerzia e competenza, completando l’opera nel rispetto delle tempistiche previste.
Tutte le necessarie pratiche presso la Sovrintendenza, gli Uffici Comunali e la Curia Metropolitana sono state seguite dallo studio dell’architetto Roberto Gili.
Il progetto di restauro dovrebbe ora proseguire con i nuovi lotti riguardanti la facciata e l’interno, dove le infiltrazioni hanno creato efflorescenze e distacchi importanti dell’intonaco e dei dipinti.
A richiedere gli interventi più urgenti è la facciata ottocentesca che risulta segnata anch’essa da distacchi e da assestamenti dovuti all’umidità.
“Ad oggi abbiamo ottenuto i permessi dalla Sovrintendenza e dal Comune per il restauro e il risanamento conservativo della facciata, spiega l’architetto Gili, i lavori dovrebbero partire nel mese di marzo 2021”.
I costi preventivati per il risanamento ammontano a circa 65.000 euro, per i quali potrebbe essere utilizzato il bonus facciate al 90%, con cessione del credito alla banca (ad oggi la parrocchia è in attesa della classifica del bando emesso dalla Cassa di Risparmio di Torino).
Intanto nelle settimane che hanno preceduto il ritorno delle celebrazioni in parrocchia, è stato sistemato, ad opera di soli volontari, l’impianto elettrico interno alla chiesa, con la sostituzione del quadro elettrico e di tutte le lampade presenti, generosamente donate dai fedeli di Polonghera.
Anche la pavimentazione, le pareti e gli arredi sacri sono stati oggetto di un’accurata e profonda opera di ripristino e di pulizia che, in attesa degli interventi di restauro, ha ridonato alla chiesa la luminosità e lo splendore andati perduti nei secoli.
Puntuale è arrivato il ringraziamento da parte del parroco, impegnato in prima persona nelle operazioni di pulizia: “Desidero ringraziare, dice don Gianluigi, tutti i parrocchiani che per tre settimane insieme con me hanno lavorato alla rivalutazione della nostra chiesa attraverso una pulizia approfondita di tutte le suppellettili, delle pareti e dei cornicioni dove era depositata la polvere di secoli. E’ stata un’opera svolta con grande senso di abnegazione da parte di tutti ma soprattutto è stato un modo per fare comunità, per incontrarci e conoscerci”.
I lavori sono stati organizzati nel rispetto di precauzioni e distanziamento e hanno visto alternarsi i volontari impegnati a gruppi su più turni.
Nonostante la risoluta intenzione di collaborare personalmente alle operazioni di pulizia, a metà dell’opera il parroco si è visto bloccato da alcune complicazioni a livello fisico, risoltesi fortunatamente senza conseguenze.
“Le operazioni di pulizia sono state piuttosto onerose, conferma don Gianluigi con un sorriso, ma devo ringraziare il dott. Arcangelo Garofalo, ortopedico di Carmagnola, che mi ha rimesso a nuovo permettendomi di continuare il lavoro accanto ai parrocchiani. Oggi non posso che ringraziare profondamente tutta quanta la popolazione che si è prodigata nel recupero della chiesa parrocchiale, cuore della nostra comunità”